Il giorno che arriva dopo la celebrazione di un evento importante ha sempre un ritmo molto lento. È quel giorno in cui si tirano le somme su quello che è stato, sulle emozioni che ci hanno accompagnato.
È quel giorno che resti in pigiama e ti racconti che sei stata brava ad organizzare e… a camminare su quelle bellissime ma scomodissime scarpe!

In realtà, questa volta non mi sono impegnata perché fosse tutto perfetto, ma le energie le ho impiegate affinché fosse tutto bello e pieno; si, pieno di valori, di affetto e di autenticità.
Tutto, ma proprio tutto è stato vissuto con l’intento di voler toccare i cuori.
Niente è andato secondo i piani, perché tutto sommato di piani non ce n’erano. A regnare è stata l’amicizia e la sinergia.
Ci siamo sentiti coccolati dall’accoglienza e dalla organizzazione amichevole deĺla nostra parrocchia; per questo sono grata.
È stata l’amicizia a riempire le nostre bomboniere con il pane e vino “del paese di papà”, permettendoci di confermare il valore per la terra e dei legami con essa, evocando la ritualità del sacramento da noi celebrato e cantato anche nella canzone di De Andrè “Il pescatore”. Anche di questo sono grata.
Ed è grazie a fiducia e amicizia che abbiamo trovato il luogo dove poter abbracciarci tutti, nuovamente, con la consapevolezza che, nonostante tutto, gli affetti profondi superano tutte le difficoltà.
Ogni cosa è stata intrisa di affidamento sincero, di semplicità e di quel “fai tu che mi fido!” cosi raro e prezioso di questi tempi.

In fondo, a ben guardare io non è che abbia fatto granché, o forse no? Cioè l’essermi affidata non è che sia roba da poco…tendenzialmente io e la fiducia non è che siamo molto complici.
Comunque, oggi è il giorno dopo di un gran giorno, il cui vero risultato è stato sancito dall’unico grande protagonista: il mio ometto.
“Mamma è stato il giorno più bello della mia vita! Sono felice, grazie!”
Morale: oggi è il giorno della gratitudine verso tutti coloro che hanno partecipato alla costruzione di un momento così tanto felice!

Ma è anche il giorno in cui sono grata a me stessa per essermi affidata e aver avuto fede.
Non saprei cos’altro dire.
Semplicemente grazie.
Mamma aquilone.












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