Ancora a spasso per la Toscana, alla ricerca di Pinolino l’amico di ogni bambino.

Estate 2020.  Nonostante le notizie ci inseguano con la loro greve marcia verso la chiusura dei locali, degli animi e dell’essere umano in generale, noi continuiamo a trovare la soluzione  cercando  anfratti di bellezza e serenità, rivolgendo lo sguardo a ciò che è rimasto autentico e naturale. Credo che l’Italia sia un posto fantastico per questo tipo di caccia al tesoro e la Toscana poi è superlativa e ricchissima.


A dire il vero, il nostro viaggio alla ricerca di bellezza ci ha riportato in luoghi già esplorati 3 anni fa: riatterriamo a Scarlino, provincia grossetana.
La volta scorsa eravamo in tenda come campeggiatori professionisti; quest’anno invece abbiamo optato per la comodità del Residence Ombra Verde; avere un cane XL al seguito ha un certo peso! Inoltre l’accoglienza paterna di Michele ci ha fatto sentire coccolati e in famiglia, allontanando ancora per un po’ l’indifferente routine cittadina.
Altra nota a nostro favore è la posizione logistica del nostro alloggio, ottimale per raggiungere la spiaggia della Polveriera, situata a Nord del Puntone di Scarlino. Ho scoperto che questo angolo di paradiso viene descritto come “il mare dei bambini”…poteva essere altrimenti?


In realtà siamo vicini un po’ a tutto ma l’esplorazione si è concentrata su questa spiaggia, perché per le varie “cale” (cala Violina, cala Martina, cala Felice) bisognerebbe alzarsi all’alba, ma a quell’ora siamo sveglie solo io e Hope. Perciò, quando non ci facciamo rapire dalla piscina del residence, siamo sulla spiaggia della Polveriera. Ad accoglierci, riscopriamo la fresca pineta che scende fino al mare; tra questi alberi, tutti, ma proprio tutti, possono trovare un po’ di ristoro. All’ombra di questo “bosco” marino, possiamo teneramente guardare bimbi appena nati, cullati dalla brezza marina; possiamo salutare i cagnolini a cui è concesso accompagnare le famiglie vacanziere fino in spiaggia (in acqua no!) od organizzate con tavolate apparecchiate, amache e frangivento legati fra gli alti pini. Il paesaggio è decisamente vintage e il gusto è quello degli anni ottanta, quando con gli occhi di bimba pensavo che tutto fosse meraviglioso… vabbè pure adesso, con gli occhi da adulta, se osservo con attenzione, il mondo non è poi tanto male.


Insomma, finalmente mare nella spiaggia del “si può fare”, proprio come piace a noi. In realtà questo luogo ci affascina non solo per la meravigliosa frescura, creata dall’alleanza tra mare e macchia mediterranea, ma perché in questa pineta è possibile passeggiare tra la storia e la magia.
Una antica polveriera, di cui oggi rimangono solo postazioni del molo commerciale nascoste tra la vegetazione,  rende il nome a questo angolo di paradiso. Ma la vera magia del luogo scaturisce dalla casa di nonno Franco, un simpatico omino (secondo me un folletto) che raccoglie tutto quello che arriva dal mare e lo trasforma in poesia.


Quando venimmo nel 2017 il bosco era disseminato di curiosi giochi e strani personaggi, Pinolino era ed è il più famoso. Purtroppo quest’anno, sebbene la casa dalle finestre sorridenti sia ancora lì, le creature strambe sono scomparse o molto ridotte; forse il covid o forse no, purtroppo la magia è stata fortemente rosicchiata. Vabbè, digeriamo anche questa punta di delusione e amarezza, volgendo immediatamente lo sguardo a Pinolino, che sebbene relegato in un angolino, continua a ricordarci che tutto può avere dignità e nuova vita con un pizzico di fantasia. E poi noi siamo i fabbricanti di ricordi no? Quindi ricordiamo con piacere e apprezziamo il presente per aumentare il nostro bottino!

Ricordo con piacere lo stupore che ci ha colti la prima volta che ci siamo imbattuti nel bosco di nonno Franco. Questa volta però, scemato lo stupore e la sorpresa, ha prevalso la curiosità e l’eccitazione di ritrovate un vecchio amico. Quei colorati personaggi, ieri sparsi e oggi nascosti in un angolo del bosco, attualmente sembrano intonare la canzone di Mannarino “Svegliatevi Italiani”  e raccontarci di Giovanni, che solo per la via grida – fermatevi parliamo di poesia -.
In questo fantasioso eremo, dove  vecchie cianfrusaglie si trasformano in colorati e silenziosi amici e acquistano innovativi significati, io ritrovo qualcosa di familiare. 


Quante cose chiederei a questo omino minuto e potentemente divergente per questo mondo.
Chissà cosa direbbe di quelli che gettano lo sguardo aldilà della staccionata della sua dimora e di quelli che invece ignorano il tutto.
Chissà se ai suoi occhi siamo anche noi regali portati dal mare e dall’estate da trasformare in cose nuove e più colorate.


Caro nonno Franco chissà come trasformeresti la scuola di oggi, le nostre preoccupazioni e le nostre certezze .
Comunque anche io mi sento un po’ un’aliena, per cui grazie delle tue magie… per me è come ritornare a casa!

Se potessi ti abbraccerei…

Arrivederci da Mamma aquilone e i Fabbricanti di ricordi, il nostro viaggio continua.

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